Gabriella Sica (Viterbo, 24 ottobre 1950) è una poetessa e scrittrice italiana. Trasferita a Roma dall'età di dieci anni, si è laureata in Lettere all'Università "Sapienza" di Roma. Dal 1980 al 1987 diresse la rivista di poesia Prato pagano, a cui parteciparono Beppe Salvia, Pietro Tripodo, Valerio Magrelli, Claudio Damiani, Marco Lodoli, Arnaldo Colasanti, Antonella Anedda, Paolo Prestigiacomo, Silvia Bre, Edoardo Albinati. Il 7 giugno 2018 è stata inaugurata alla Biblioteca Nazionale di Roma la mostra "Prato pagano e la poesia degli anni Ottanta" con manoscritti, disegni, fotografie e copertine della rivista, e si è conclusa l'8 ottobre 2018 con un seminario, "Prato pagano. Il futuro nell'antico".
Dopo avere pubblicato i suoi testi poetici su Prato pagano, ha collaborato con "Almanacco dello Specchio" (Mondadori).
Nel 1986 pubblica il suo primo libro di poesie, dal titolo La famosa vita e che vince l'anno successivo il Premio di Poesia Brutium-Tropea. Escono poi nel 1992 Vicolo del Bologna (finalista vincitore al Premio "San Pellegrino"), nel 1997 Poesie bambine, nel 2001 Poesie familiari (Fazi Editore), che vince il Premio Letterario Camaiore - Francesco Belluomini del 2002 ed è finalista vincitore al Premio Frascati di Poesia e al Premio Metauro.
Nel 1993 su iniziativa di Gabriella Sica e Nunzio Prestigiacomo (fratello di Paolo Prestigiacomo) e con il sostegno dell’amministrazione comunale di San Mauro Castelverde, viene indetto il Premio Letterario “Paolo Prestigiacomo”, per promuovere e riportare all’attenzione l’opera dello scrittore maurino; attualmente Gabriella Sica è Presidente della giuria del premio, giunto all'XI° edizione.
Ha curato un convegno nel 1993 con poeti e critici i cui interventi sono stati raccolti a cura sua e di Maria Ida Gaeta ne La parola ritrovata. Ultime tendenze della poesia italiana (Marsilio, 1995) e scritto un libro sulla metrica come risorsa tecnica e umana della poesia, Scrivere in versi. Metrica e poesia (Pratiche 1996). Sempre nel 1995 ha partecipato con un suo intervento, Amo il mio tempo, al volume Orazio. Arte poetica, a cura di Claudio Damiani, traduzione e note di Giacomo F. Rech.
Ha ideato, sceneggiato e realizzato per la Rai (Rai Educational diretta da Renato Parascandolo), alla fine degli anni Novanta, sei docufilm, con la regia di Gianni Barcelloni, sui alcuni grandi poeti italiani del Novecento come (Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini, Umberto Saba, Sandro Penna e Giorgio Caproni): i primi tre sono stati pubblicati in videocassetta da Einaudi (2000 e 2001). Rai Cultura e Rai Scuola nel 2020 hanno messo a disposizione gratuitamente i docufilm di Gabriella Sica “Poeti del ‘900” sulla piattaforma RaiPlay.
Nel 2009 pubblica Le lacrime delle cose, vincitore del Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo per la sezione poesia nel 2010, del Premio Garessio-Ricci, finalista vincitore al Premio Internazionale Dessì e al Premio Lucia Rodacanachi-Arenzano. Nel 2011, sul n. 41 della rivista di poesia "Steve", di Carlo Alberto Sitta, è apparsa una sua autobiografia, Gabriella Sica. La sua vita per immagini. Nel settembre del 2014 Gabriella Sica ha ricevuto a Lerici il Premio Lerici Pea Golfo dei Poeti. A fine 2015 è uscito Cara Europa che ci guardi 1915-2015 (Cooper editore), presentato in anteprima al "Festival della Letteratura di viaggio" a Roma, e poi a "Book city" a Milano.
Le poesie di Gabriella Sica sono state tradotte in francese, inglese, rumeno, turco, croato, catalano, persiano e, in particolare, in spagnolo (in alcune antologie di poesia italiana pubblicate in Spagna e con il volume "No sentirás el ruisenor que llora", nella traduzione di Mercedes Arriaga).
Opere in versi
La famosa vita (Quaderni di Prato pagano, 1986, Premio Brutium-Poesia)
Vicolo del Bologna (Pegaso, 1992, finalista Premio San Pellegrino)
Poesie bambine (Milano, La Vita Felice, 1997)
Poesie familiari (Roma, Fazi, 2001, Premio Camaiore, finalista Premio Metauro e Premio Frascati)
Le lacrime delle cose (Milano, Moretti & Vitali, 2009)
Tu io e Montale a cena. Poesie per Zeichen (Latiano-Milano, Interno Poesia, 2019)
Sonetto sfrangiato, plaquette da una poesia, con una foto di Dino Ignani e un aforisma critico di Ugo Magnanti (Anzio, FusibiliaLibri, 2021)
Poesie d’aria, (Latiano, Interno Libri Edizioni, 2022)
In bicicletta
a Felicetta
1.
La mamma Felicetta in bicicletta
sulla via Cassia sorpassava la vita.
2.
Soave col seno all’aria pedalava
e degli sguardi ignara con gioia andava.
6.
Sentiva dei campi arati l’odore,
lungo le siepi non c’era il dolore.
9.
Che aria fresca era in bici la mattina,
prima di cucire com’era carina!
11.
In bicicletta è volata una mattina,
l’infanzia con una bella bambina.
12.
Come vi vedo Annina e Felicetta,
belle andare in giro in bicicletta.
da POESIE BAMBINE, 1997
La figlia non nata
Una figlia l’ho tenuta nel grembo
tre mesi d’improvviso colò il sangue
tra le gambe, quanto sgomenta
su un tapis roulant lunghissimo
e straniero io esangue a camminare
lei ribelle non voleva assomigliare
a me e già non mi chiedeva più niente
solo andare troppo presto via da me.
Da Poesie d’aria 2022
I
Erano di una freschezza antica
i fili dei bucati bianchi
un miracolo il sole così caldo
e perfino il ronzìo di un’ape.
Stava al balcone tra rossi gerani
e l’odore di salvia e prezzemolo
senza avere profondi pensieri.
Ricordava della passata notte
la sua bocca le labbra piene
e i capelli sulla fronte
II
La gioia della gente l’attirava
in un caffè aperto a chiacchierare
nelle rumorose e calde serate estive.
Tornava tardi nella sua stanza vuota
in quel corridoio familiare
che un vicolo era del paradiso.
III
Girò la curva e laggiù apparve
in fondo al vicolo umido e scuro
vigoroso e con la grazia del sole.
Lei respirò profondamente e lenta
tra i gerani piegata sul balcone
pensando a come renderlo immortale.
da Vicolo del Bologna, 1992
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