Ha tradotto autori francesi come Stéphane Mallarmé, Paul Valéry, Paul Verlaine, Roland Barthes. Ha diretto in passato una collana di poesia per l'editore Guanda,[1] prima di passare a dirigere (1993) per Einaudi una serie trilingue riguardante la collana Scrittori tradotti da scrittori[3]. Nel 1996, il Presidente della Repubblica scar Luigi Scalfaro gli ha conferito il Premio nazionale per la traduzione. Nel 2011, ha pubblicato per Einaudi Il Sessantotto realizzato da Mediaset, un'opera in forma di dialogo (il sottotitolo è Un dialogo agli Inferi), in cui un poeta, "Il Tenerissimo", si confronta con Niccolò Machiavelli sullo stato della nazione italiana: gli eventi cruciali della Storia dell'Italia repubblicana sono passati sotto esame fino alla Seconda repubblica, in cui - è questa la tesi di arrivo del libro - l'era della politica berlusconiana, dei berluscones e del berlusconismo decreta il compiersi delle aspirazioni e delle istanze che serpeggiavano nel Sessantotto e nella contestazione italiana.
Magrelli collabora con il quotidiano La Repubblica; contribuisce anche alle pagine culturali di diversi quotidiani e riviste italiane fra cui Il Messaggero, l'Unità, Domani, Diario, Avvenire, la rivista ufficiale della SIAE Viva Verdi e altrove.
Nel settembre 2015, in collaborazione con Corrado Augias, ha realizzato un'opera in DVD (settimanalmente in edicola con La Repubblica), dedicata ai maggiori poeti italiani.
Magrelli ha ricevuto molti riconoscimenti, in particolare, nel 2002 l'Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il Premio Antonio Feltrinelli per la poesia. Le sue opere sono state tradotte, fra le altre, in lingua inglese, francese, spagnola, serba e croata.
Libri
Ora serrata retinae (Feltrinelli, 1980, con prefazione di Enzo Siciliano)
Nature e venature (Mondadori, 1987)
Esercizi di tiptologia (Mondadori, 1992), raccolti insieme con Ora serrata retinae e Nature e venature nella collezione
Poesie (1980-1992) e altre poesie (Einaudi, 1996)
Didascalie per la lettura di un giornale (Einaudi, 1999)
Nel condominio di carne (Einaudi, 2003),
Disturbi del sistema binario (Einaudi, 2006)
La vicevita. Treni e viaggi in treno (Laterza, 2009)
Addio al calcio. Novanta racconti da un minuto (Einaudi, 2010)
Geologia di un padre (Einaudi, 2013)
Il sangue amaro (Einaudi, collezione di poesia, 2014)
Lo sciamano di famiglia. Omeopatia, pornografia, regia in 77 disegni di Fellini (Laterza, 2015)
Le cavie: poesie, 1980-2018, Einaudi, Torino 2018
Il commissario Magrelli, Einaudi, Torino 2018
Exfanzia (Einaudi, 2022)
La guerra, la pace, disegni di Alessandro Sanna, Rizzoli, Milano 2022.
Proust e Céline. La mente e l'odio, Torino, Einaudi 2022
da ESERCIZI DI TIPTOLOGIA
“Che la materia”
Che la materia provochi il contagio
se toccata nelle sue fibre ultime
recisa come il vitello dalla madre
come il maiale dal proprio cuore
stridendo nel vedere le sue membra strappate;
la stessa energia che divampa
quando la società si lacera, sacro velo del tempio
e la testa del re cade spiccata dal corpo dello stato
affinché il taumaturgo diventi la ferita;
rogo della natura che si disgrega
inerme davanti al sorriso degli astanti
per offrire un lievissimo aumento
della temperatura ambientale;
implichi effrazione, scissione, un addio
e la storia sia l’atto del combùrere
messa a asciugare al sole,
Che tale schianto generi
Che l’abbraccio del focolare sia radiazione
Che la forma di ogni produzione
è incredibile, no?
Da Ora serrata retinae (1980)
Dieci poesie scritte in un mese
non è molto anche se questa
sarebbe l’undicesima.
Neanche i temi poi sono diversi
anzi c’è un solo tema
ed ha per tema il tema, come adesso.
Questo per dire quanto
resta al di qua della pagina
e non può entrare,
e non deve. La scrittura
non è specchio, piuttosto
il vetro zigrinato delle docce,
dove il corpo si sgretola
e solo la sua ombra traspare
incerta ma reale.
E non si riconosce chi si lava
ma soltanto il suo gesto.
Perciò che importa
vedere dietro la filigrana,
se io sono il falsario
e solo la filigrana è il mio lavoro.
Da Nature e venature (1987)
E se questi giri di serratura
non finissero più?
E se dovessi restare tutta la vita
qui fuori, a girare la chiave?
Faccio la copia delle mie chiavi
faccio la copia delle mie copie
quello che spendo per moltiplicarle
serve a togliere a ognuna il suo valore
il mio Valerio. Nel profilo dei versi
io riproduco la sagoma
dentellata delle chiavi.
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