mercoledì 28 maggio 2025

BORDINI Carlo (1938 - 2020)

 

Carlo Bordini (1938 – 2020) è stato un poeta e storico italiano.
Influenzate da certe opere di Eliot, Guido Gozzano e soprattutto da Apollinaire, le sue poesie possono essere chiamate "poesie narrative". Già nel 1975 Enzo Siciliano lesse un'opera «densa di notizie così specifiche che sono ancora sorpreso di averle trovate con tanta tempestività». La sua ultima raccolta di poesie Sasso, è stata pubblicata da Scheiwiller nella collana Prosa e poesia diretta da Alfonso Berardinelli.Militante trotskista negli anni sessanta, divenne ricercatore presso il Dipartimento di Studi storici dell'Università La Sapienza di Roma.
Nel 1976, scrisse il saggio Un coraggio a metà incentrato su Pier Paolo Pasolini. Sempre negli anni settanta, curò insieme a Antonio Veneziani il volume Dal Fondo la poesia dei marginali. Nel 1981, pubblicò la prima edizione di Appunti sparsi e persi di Amelia Rosselli, Reggio Emilia, Cooperativa Aelia Laelia (1966-1977). Il suo primo libro in prosa, Manuale di autodistruzione, fu subito tradotto in francese. Carlo Bordini scrisse anche il romanzo Gustavo (Avagliano, Roma 2006). Curò insieme ad Andrea Di Consoli il volume Renault 4, Scrittori a Roma prima della morte di Moro (Roma, Avagliano, 2007), in cui inserì il testo "La Zona grigia". Scrisse postfazioni per Daniela Negri, Mauro Fabi e la poetessa spagnola Guadalupe Grande. Collaborò con L'Unità, con la rivista Poesia e con altre testate giornalistiche. Fu l'unico poeta italiano ad essere ospitato al Festival de Poesia Nicaraguese nel febbraio 2008 e al Festival de poesia de Bogotà in maggio. Dopo questi viaggi, pubblicò Non è un gioco, appunti di viaggio sulla poesia in America latina (Luca Sossella, Roma, 2009) in cui definì la poesia "un piatto povero". Sempre in questo scritto affermò che "In Colombia la poesia è importante e non è avulsa dalla società. Forse sarebbe più giusto dire semplicemente che in Colombia la poesia è importante. Il resto viene da sé."
Le sue opere sono state tradotte in spagnolo, svedese e soprattutto in francese. In Francia gli è stata dedicata una lunga intervista sulla rivista Europe

Raccolte di poesia
Strana categoria, Roma, Stampato in proprio, 1975.
Poesie leggere, Siena, Barbablù, 1981.
Strategia, Roma, Savelli, 1981.
Pericolo, Reggio Emilia, Aelia Laelia, 1984.
Mangiare, Roma, Empirìa, 1995.
Polvere, Roma, Empirìa, 1999.
Purpureo nettare, Bergamo, Alla pasticceria del pesce, 2006.
Sasso, Milano, Scheiwiller, 2008.
I costruttori di vulcani, Luca Sossella, Bologna, 2010.
Poesie color mogano, Tic Edizioni, 2020
Un vuoto d'aria, Milano, Mondadori, collana Lo Specchio, 2021.

Antologie
Pericolo, Poesie 1975-2001, San Cesario di Lecce, Manni, 2004.


Poesia per Medellin

In una foto degli scampati a un’inondazione
un uomo cammina nell’acqua che gli arriva al petto
un cane gli nuota accanto, ma si vede che l’uomo lo tiene accanto a sé con
::::::una mano
sulle spalle l’uomo ha una bambina
che tiene in una mano le scarpe dell’uomo
la bambina tiene una mano sui capelli dell’uomo
e guarda verso il piccolo cane con un’aria un po’ assorta
mi ricorda altre figure femminili
conosciute in Colombia
come se la vita fosse un gioco
da affrontare con leggerezza

 

Questa è una poesia dedicata a mio nonno

Lui aveva la stessa testa come la mia. Piena di cose. E anche di cose
troppo numerose, che cozzano tra loro, e che a volte
non riescono a
trovare l’armonia.

a trovare l’ordine. a trovare l’ordine l’armonia. Aveva la stessa testa
che ho io.

E anche questo senso etico, un po’ austero, [da]
friulano.

Mio nonno è nel Dizionario Biografico degli Italiani.
A mio nonno è stata dedicata una via a Roma.

Mio nonno.

Mio nonno conobbe sua moglie a Berlino.

Probabilmente mio nonno era incapace di
tradire. Incapace di non mantenere
la parola,; e vergognoso
di cambiare.
Idea.

Mio nonno non era mezzo
schizoide. Non ha avuto bisogno
di essere
recuperato da uno psicanalista.
I suoi erano errori semplici,
Andare in guerra, morire per la patria

Mio nonno
non era pazzo
e non era neanche
un pazzo mancato.

Un mio amico (un mio amico brigatista)
mi ha consigliato di scrivere questa poesia.

Il mio amico si definisce
un burattino della rivoluzione. Tra parentesi?

Mio nonno amò mia nonna,
non era un amore
tanto bello
era un po’ ridicolo
mia nonna non poté mai scordarsi
di lui
e costruì la sua vita
sull’immagine
di quest’uomo

Un amore austero.

Era una coerenza un po’ ridicola
[[ma]]

era una coerenza che rispondeva alla coerenza
mio nonno non era pazzo

mia nonna non era pazza
soltanto un po’
ridicola

Sono affezionato al mio amico brigatista
perché avrei potuto essere come lui.

Mio nonno mi affascina perché tra i miei antenati
è l’unico a cui somiglio.

non era uno stupido, anche se era austero.

si vedeva che era problematico

si poneva molti interrogativi.

e in fondo il suo senso del dovere
non era una colpa

Un amore austero
[perché ]

anch’io conobbi a Berlino
la donna della mia vita
o quella che avrebbe potuto essere
o quella che lo sarebbe stata
in un’esistenza parallela

avevo diciannove anni ero
/molto/disturbato
odiavo l’amore.



I gesti


Persone i cui gesti sbagliati tremano
un po’
Persone i cui gesti sbagliati. Ci sono persone
per cui
fare gesti è una cosa
difficilissima. Provano e
riprovano i loro
gesti sbagliati, e quando uno riesce sembra che tutti
riescano, ma la fila
più lunga è quella dei gesti
sbagliati, [che
fila interminabile!!

I gesti maldestri ripetuti
dopo tanti anni, i gesti
ripetuti per tanti
anni, i gesti comici,
i gesti un po’ suicidi.
i gesti interlocutori. I gesti
che non si fanno capire, le richieste
di aiuto
non accettate,
le richieste
maldestre,
continuate. le
richieste
suicide. I gesti goffi
un po’ vergognosi, blasfemi. I gesti
altezzosi, I
gesti
che non hanno peso o valore perché
maldestri, i gesti
tranquillamente maldestri, abitudinari,
i gesti
ironici.
I gesti
rassegnati
I gesti consapevolmente
goffi,
consapevoli
di essere
maldestri e goffi,
I gesti che
contengono
un’implicita
scusa
e quelli che fingono
di essere superbi
I gesti che
sanno
che non c’è niente da fare.
I gesti
silenziosi
che si
appartano
I gesti orgogliosamente
ben poco destri
I gesti di chi sa di essere maldestro
e fa dei gesti
per
allontanarsi
per non
figurare
I gesti
rassegnati
I gesti infastiditi
di chi sa di
essere goffo e di essere
considerato maldestro
I gesti straniti
di chi non sa bene
quello che fa
i gesti indispettiti
che chiedono solitudine

Oppure il gesto maldestro
definitivo, quello di non
comunicare più
di partire per la tangente per la propria
solitudine
e non comunicare più
più più

i tic
i piccoli tic
i gesti che cercano di allontanare
qualcuno
immaginato o
immaginario

il sapersi
giudicati
[da tutti]

il sapere che i propri gesti
sono
giudicati

I gesti di chi sente dentro
una debolezza
che gli rende difficile fare
qualsiasi gesto
il gesto silenzioso
come se volesse che gli altri capissero
ciò di cui ha bisogno
senza bisogno di muoversi

il gesto di non fare
nessun gesto

I gesti
immaginari
l’immaginare
di fare
un gesto

i gesti sott’acqua
fare dei gesti sott’acqua
indicando alla gente che passa
ma nessuno scopre il tuo dito
che si muove sott’acqua

I gesti estranei
c’è sempre qualcuno che guarda
i gesti che si fanno
e stabilisce che sono
maldestri folli pazzi goffi gratuiti
ridicoli
osservabili

c’è sempre qualcuno che stabilisce
che sei troppo magro
troppo grasso
un po’ troppo silenzioso
poco coerente,
un po’ strano
un po’ disturbato. [(detto
a voce bassa).],
un tipo poco
pratico
volenteroso ma
troppo solitario,
troppo introverso
troppo poco pratico
troppo poco sociale,

I gesti che evitano
la gente. I gesti che evitano
di esser visti. I gesti
che coprono, che cercano
di coprire.
I gesti che proteggono
istintivamente la faccia,
la testa le mani
la bocca, anche se
inconsapevoli

I tic
i tic un po’ ridicoli

I gesti inutili
La paura dei rumori. Il
desiderio
di non esser visti, il gesto
di coprirsi, il
desiderio di nascondersi, il
gesto di
coprirsi la testa. I gesti
di chi
ha la testa
da un’altra parte, il
gesto di coprirsi
la testa, la faccia,
la bocca, i gesti
illibati. I pensieri
illibati, i pensieri
candidi, virginali, illibati.
i gesti che fanno
il male senza saperlo


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