Pubblicò la sua prima raccolta di poesie, E per un frutto piace tutto un orto, nel 1973 a cui fece seguito, quattro anni dopo, So' rimaso la spina.
Nato ad Ancona nel 1930, frequenta la scuola di avviamento professionale e viene assunto alle Poste italiane dove lavora fino al 1976. Durante la seconda guerra mondiale, mentre era sfollato a Chiaravalle, nella biblioteca del paese inizia il suo amore per la poesia. Finita la guerra, le prime passioni politiche lo portano, assieme ad altri giovani intellettuali, tra cui Italo Calvino, in Unione Sovietica, ma ritorna con una forte delusione del sistema. All'età di vent'anni pubblica Echi, una raccolta di versi in italiano. Resosi conto della superficialità della sua conoscenza della lingua, inizia gli studi in modo autonomo: quando legge Pier Paolo Pasolini riconosce nell'amore verso la lingua volgare una nuova ispirazione artistica. Così, nel 1973, anche grazie ai consigli del critico ed editore anconitano Carlo Antognini, arriva a pubblicare la sua prima raccolta di poesie in vernacolo anconitano, E per un frutto piace tutto un orto a cui fa seguito, quattro anni dopo, So' rimaso la spina. In questo periodo, Scataglini inizia a cimentarsi anche come pittore. Nel 1982 esce Carta laniena, grazie al quale vince il premio Carducci. Più tardi conclude la traduzione, seppur parziale, del romanzo medievale in versi Le Roman de la Rose, che lo porta ad affermarsi fra i poeti italiani. L'ultima sua opera, El sol, pubblicata postuma, è un poema autobiografico.
Franco Scataglini muore improvvisamente la notte del 28 agosto 1994 nella sua casa di Numana ed è seppellito nel piccolo cimitero del paese.
La poesia di Scataglini è stata variamente definita: dialettale, neodialettale, neovolgare. Il suo anconitano è certo rivisto, arricchito con arcaismi, ricreato come lingua d'autore.
Il 25 luglio 2010 gli è stato dedicato il parco del Cardeto di Ancona.
- Echi. Ancona, S.E.V.A., 1950
- E per un frutto piace tutto un orto. Ancona, L'Astrogallo, 1973. Non reperibile.
- So' rimaso la spina. Ancona, L'Astrogallo, 1977. Non reperibile.
- Carta laniena. Ancona, Residenza, 1982. Non reperibile
- Rimario agontano. Milano, Scheiwiller, 1987. Non reperibile
- La rosa. Torino, Einaudi, 1992. Non reperibile
- El sol. Milano, Mondadori, 1995. ISBN 8804398728
- Echi. Brescia, L'Obliquo, 1997.
- Tutte le poesie a cura di Paolo Canettieri, Macerata, Quodlibet 2022. ISBN 9788822904577
- Carlo Franza, Tutte le poesie di Franco Scataglini, fra i massimi poeti del Novecento, pubblicate da Quodlibet, in Scenari dell'Arte, Il Giornale.it, Milano, 7 gennaio 2023
Bei ochi de topazio
Se comoda ‘na fieza
su la tempia, distrata.
Cià ‘n viso l’amareza
de la dona inganata.
Bei ochi de topazio,
pur io mastigo fiele.
Non so che antigo strazio
m’ha fato ca’ infedele.
Questo vol di’ ‘na tresca?
Quando te godo un grido
me smore ne la boca
– afondo in una cioca
dei tui capelli e rido.
So’ un cocale sospeso
in cima l’onda, sazio:
e tut’intorno spazio
per chi non cià più peso.
Te sento nova, fresca
venimme su dai fianchi.
Picoli seni bianchi,
questo vol di’ ‘na tresca?
Voce senza figura
In ’sta conca de vechi
muri de cità scura,
chi te porta ai orechi,
voce senza figura?
Chi ‘n cor mio te fa drita
come punta de chiodo,
in ‘sta carne ferita
chi me t’ha fato nodo?
Io so’ un pedo’ che bada
L’aria è sopra la strada
colore de lillà.
Io so’ un pedo’, che bada
a non anda’ più ‘n là.
M’ha seminato ‘l vento
in tra le mura antighe:
un arboro me sento
qui davanti a ‘ste righe.
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