domenica 13 luglio 2025

#stranieri / GORMAN Amanda (1998 - viv.)

 

Amanda S. C. Gorman (Los Angeles, 7 marzo 1998) è una poetessa e attivista statunitense.
I suoi lavori trattano in particolare i temi dell'oppressione, il femminismo, il razzismo, l'emarginazione e la diaspora africana. Nel 2015 ha pubblicato il libro di poesie The One for Whom Food Is Not Enough. Nel 2017 è stata la prima vincitrice del titolo di National Youth Poet Laureate, che premia il migliore giovane talento nel campo della poesia degli Stati Uniti. Nel 2021 è stata scelta per leggere una sua poesia in occasione della cerimonia di insediamento del nuovo presidente statunitense Joe Biden.
Amanda Gorman è nata a Los Angeles, in California, nel 1998, ed è stata cresciuta dalla madre, l'insegnante di inglese Joan Wicks, insieme ai suoi due fratelli e sorelle. Ha una sorella gemella di nome Gabrielle, a sua volta attivista.
Da bambina le è stato diagnosticato un disturbo dell'elaborazione uditiva (sindrome di King-Kopetzky), ed è ipersensibile al suono; ha anche problemi di articolazione del discorso che le rendono difficile pronunciare determinate parole e suoni, come la lettera "r". A casa sua l'accesso alla televisione era limitato, e per questo fin da piccola si è dedicata alla lettura e alla scrittura, iniziando a comporre poesie all'età di otto anni.
A partire dall'asilo e fino alle superiori ha frequentato la New Roads, una scuola privata di Santa Monica, e in seguito ha studiato sociologia ad Harvard.
Nel 2014, mentre frequentava le superiori, uno dei suoi insegnanti le ha suggerito di iscriversi al concorso per il Youth Poet Laureate di Los Angeles, un'iniziativa creata da Urban Word, organizzazione no profit per lo sviluppo giovanile nel campo delle arti letterarie. Gorman ha presentato alcune sue poesie sul tema dell'ingiustizia sociale, che hanno colpito particolarmente la giuria facendole vincere il primo premio. L'anno successivo ha pubblicato il suo primo libro di poesie, intitolato The One for Whom Food Is Not Enough.
A 16 anni è diventata delegata giovanile alle Nazioni Unite e nel 2017 è stata la prima vincitrice del titolo di National Youth Poet Laureate, che premia il migliore giovane talento nel campo della poesia degli Stati Uniti.
Nello stesso anno è diventata la prima poetessa giovanile ad inaugurare la stagione letteraria della Biblioteca del Congresso, e ha letto le sue poesie su MTV. A New York la Morgan Library & Museum ha acquistato la sua poesia In This Place (An American Lyric) e l'ha esposta accanto ai lavori di Elizabeth Bishop. Ha scritto un tributo dedicato agli atleti di colore per una campagna pubblicitaria della Nike e ha firmato un contratto con Viking Press per scrivere due libri per bambini.
La poesia di Amanda Gorman tratta in particolare i temi dell'oppressione, il femminismo, il razzismo, l'emarginazione e la diaspora africana. Ha fondato un'organizzazione no profit chiamata One Pen One Page per fornire programmi di scrittura creativa e la possibilità di pubblicare i propri lavori a giovani svantaggiati.
Nel 2021 è stata scelta per leggere una sua poesia, intitolata The Hill We Climb, in occasione della cerimonia di insediamento del nuovo presidente americano Joe Biden. Gorman è la più giovane poetessa a recitare una poesia ad una cerimonia di insediamento. Nella settimana precedente l'evento, Gorman ha lasciato una dichiarazione al critico letterario del Washington Post Ron Charles: «la mia speranza è che la mia poesia rappresenti un momento di unità per il nostro paese [...] con le mie parole potrò parlare ad una nuova era e ad un nuovo capitolo della nostra nazione». In passato Maya Angelou aveva declamato i propri versi in occasione dell'insediamento di Bill Clinton, mentre Robert Frost aveva partecipato alla cerimonia di investitura di John Fitzgerald Kennedy.
Il 26 gennaio la Gorman ha firmato un contratto con l'agenzia di moda statunitense IMG Models, facente parte del gruppo William Morris Endeavor, che rappresenta modelle come Gigi Hadid e Gisele Bündchen, oltre a varie personalità dello spettacolo e dello sport. L'intento di IMG è quello di costruire una nuova immagine di eleganza, basata «sulla sostenibilità, sullo scardinamento dei codici del passato e l'abbandono delle strade già percorse».
Nel marzo 2021 Amanda Gorman e la sua casa editrice sono state oggetto di alcune critiche per aver revocato la traduzione in catalano della poesia The Hill We Climb allo scrittore e musicista di Barcellona Victor Obiols, dopo che questi aveva già terminato e consegnato il lavoro, in quanto uomo, bianco, e non più giovane. Un caso analogo si era verificato alcune settimane prima, quando la poetessa olandese Marieke Lucas Rijneveld aveva dovuto rinunciare all'incarico di traduzione della poesia in seguito alle critiche ricevute per il fatto che era stata scelta lei e non una poetessa nera.
VOGUE Magazine Le ha dedicato la prima di copertina del numero di maggio 2021 pubblicando a piena pagina una foto della Gorman scattata da Annie Leibovitz titolando: "The rise and rise of Amanda Gorman. Poet, activist, phenomenon".


The Hill We Climb
(La collina che noi saliamo)

All’arrivo del giorno, ci chiediamo dove possiamo trovare una luce in quest’ombra infinita.
La perdita che ci sentiamo addosso, un mare che dobbiamo affrontare.
Abbiamo sfidato la pancia della bestia.
Abbiamo imparato che la quiete non è sempre pace,
e le norme e le nozioni di quel che è “giusto” non sempre sono giustizia.
Eppure, l’alba arriva prima ancora che ce ne accorgiamo.
In qualche modo, ce l’abbiamo fatta.
In qualche modo, abbiamo sostenuto e testimoniato una nazione che non è rotta, ma solo incompiuta.
Noi, gli eredi di un paese e di un’epoca in cui una ragazzina magra, afroamericana, discendente dagli schiavi e cresciuta da una madre single,
può sognare di diventare presidente, per sorprendersi poi
a recitare davanti a un altro presidente.

Certo, siamo lontani dall’essere raffinati, puri,
ma ciò non significa che siamo impegnati a formare un’unione perfetta.
Desideriamo plasmare un’unione che abbia uno scopo,
di dar vita a un paese che sia devoto a ogni cultura, colore, carattere e condizione sociale.
E così alziamo il nostro sguardo non per cercare quel che ci separa, ma per riconoscere quello che abbiamo davanti.
Colmiamo il divario, perché sappiamo che, per poter mettere il nostro futuro al primo posto, dobbiamo prima mettere da parte le nostre differenze.
Lasciamo cadere le braccia ai fianchi così da poterci abbracciare l’uno con l’altro.
Non cerchiamo di ferire il prossimo, ma cerchiamo un’armonia che sia per tutti. Lasciamo che il mondo, se non altri, ci dica che è vero:
che anche nel lutto, siamo cresciuti.
che anche nel dolore, abbiamo sperato.
Che anche nella stanchezza, ci abbiamo provato.
Che saremo legati per l’eternità, insieme, vittoriosi.
Non perché ci saremo liberati della sconfitta, ma perché non semineremo più discordia.

Le Scritture ci dicono di immaginare che ciascuno possa sedere sotto la propria vite e il proprio albero di fico e lì non essere spaventato.
Per vivere all’altezza del nostro tempo, la vittoria non può venire dalla spada, ma dai ponti che avremo costruito.
Questa è la promessa da celebrare, questa è la collina da scalare, se avremo il coraggio di farlo.
Essere americani è più di un orgoglio che ereditiamo.
È il passato di cui facciamo parte ed è il modo in cui lo ripariamo.
Abbiamo visto una forza che avrebbe scosso il nostro paese anziché tenerlo insieme.
Lo avrebbe distrutto, se avesse annullato la democrazia.
Uno sforzo quasi riuscito.
Ma se può essere periodicamente rimandata,
la democrazia non può mai essere permanentemente distrutta.
A questa verità, a questa fede, ci affidiamo,
perché finché avremo gli occhi sul futuro, la storia avrà gli occhi su di noi.
Questa è l’era della redenzione.
Ne abbiamo avuto paura, ne abbiamo temuto l’inizio.
Non eravamo pronti a essere gli eredi di un’ora tanto buia,
ma, all’interno di questo orrore, abbiamo trovato la forza di scrivere un nuovo capitolo, di offrire speranza e risate a noi stessi.
Una volta ci chiedevamo come sopravvivere alla catastrofe. Oggi dichiariamo che in nessun modo la catastrofe può prevalere su di noi.

Non marceremo indietro per ritrovare quel che è stato, ma andremo verso quello che ci aspetta:
un paese ferito, ma intero, caritatevole, ma coraggioso, fiero e libero.
Non saremo capovolti o interrotti da alcuna intimidazione, perché noi sappiamo che la nostra immobilità, la nostra inerzia andrebbero in lascito alla prossima generazione.
I nostri errori diventerebbero i loro errori.
E una cosa è certa:
Se useremo la misericordia insieme al potere, e il potere insieme al diritto, allora l’amore sarà il nostro lascito e il cambiamento,
dando ai nostri figli un nuovo diritto di nascita.

Perciò, fateci vivere in un paese che sia migliore di quello che abbiamo lasciato.
Con ogni respiro del mio petto martellato in bronzo, trasformeremo questo mondo ferito in un luogo meraviglioso.
Risorgeremo dalle colline dorate dell’Ovest.
Risorgeremo dal Nord-Est spazzato dal vento, in cui i nostri antenati, per primi,
fecero la rivoluzione.
Risorgeremo dalle città del Midwest, circondate dai laghi.
Risorgeremo dal Sud circondato dal sole.
Ricostruiremo, ci riconcilieremo e ripartiremo.
In ogni nicchia nota della nostra nazione, in ogni angolo chiamato paese,
la nostra gente, diversa e bella, si farà avanti, stanca eppure stupenda.
Quando il giorno arriverà, faremo un passo fuori dall’ombra, in fiamme e senza paura.
Una nuova alba sorgerà, mentre noi la renderemo libera.
Perché ci sarà sempre la luce,
se solo avremo il coraggio di vederla.
Se solo avremo il coraggio di essere noi luce.

(traduzione di Marta Bardazzi)


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