Alfredo Giuliani
POESIE
a cura di Federico Milone, Ugo Perolino, Luigi Ballerini
Marsilio
Collana I Giorni
2024
pp. 400, euro 30
ISBN 9788829790463
Le poesie di Alfredo Giuliani sono state per lungo tempo poco accessibili o addirittura disperse. Questo volume colma dunque una lacuna, proponendo tutta l’opera poetica dell’autore, dall’esordio con Il cuore zoppo, del 1955, fino alle ultime prove. Ai testi raccolti in volume se ne aggiungono altri. Quelli ormai introvabili, disseminati in riviste di varia notorietà oppure in libretti raffinatissimi e semiclandestini. Una piccola rappresentanza di collage e di opere visive, realizzate in collaborazione con alcuni degli artisti più brillanti dell’avanguardia pittorica degli anni sessanta. Da ultimo, un gruppo di inediti ritrovati nell’archivio d’autore, affascinante controcanto segreto al discorso ufficiale dei testi dati alle stampe nel corso degli anni. I versi di Giuliani, più o meno ostici ma sempre imprevedibili e sornioni, sono ancora oggi capaci di spaesare e divertire e rappresentano un variegato catalogo di tutti i percorsi sperimentali che hanno animato la cultura letteraria italiana dal dopoguerra al nuovo millennio.
Due poesie
POESIE
a cura di Federico Milone, Ugo Perolino, Luigi Ballerini
Marsilio
Collana I Giorni
2024
pp. 400, euro 30
ISBN 9788829790463
Le poesie di Alfredo Giuliani sono state per lungo tempo poco accessibili o addirittura disperse. Questo volume colma dunque una lacuna, proponendo tutta l’opera poetica dell’autore, dall’esordio con Il cuore zoppo, del 1955, fino alle ultime prove. Ai testi raccolti in volume se ne aggiungono altri. Quelli ormai introvabili, disseminati in riviste di varia notorietà oppure in libretti raffinatissimi e semiclandestini. Una piccola rappresentanza di collage e di opere visive, realizzate in collaborazione con alcuni degli artisti più brillanti dell’avanguardia pittorica degli anni sessanta. Da ultimo, un gruppo di inediti ritrovati nell’archivio d’autore, affascinante controcanto segreto al discorso ufficiale dei testi dati alle stampe nel corso degli anni. I versi di Giuliani, più o meno ostici ma sempre imprevedibili e sornioni, sono ancora oggi capaci di spaesare e divertire e rappresentano un variegato catalogo di tutti i percorsi sperimentali che hanno animato la cultura letteraria italiana dal dopoguerra al nuovo millennio.
Due poesie
Convalescenza
(da Il cuore zoppo, 1955)
Quando vidi il salice scuotere le sue tristi piume
nel giardino dell’ospedale, mi ferì una scheggia
dell’ora mormorante per la cascata dei colli
dalla costa lontana; la luce composta
giacque senza palpebre sul confine dell’erba.
E vidi nel ricordo la torre al vento sulla scogliera,
la sua toppa verde e la scacchiera spallidita.
Vidi che tutto è bello e uguale:
ala di pietra spuma di mare inverno...
Azzurro pari venerdì
(da Povera Juliet e altre poesie, 1965)
Come devo comportarmi, domandai per sapere (per avere,
invece, si chiede) se l’ala nera sarebbe infine abbattuta.
L’astrologo disse: (il destino): generalmente buono,
sarà accaduto e non dovrà rimpiangere, di fianco la luna
falcata radiosa, considerando l’epoca, una piccola soddisfazione
(in pieno giorno galleggiare nel prato), la posizione
potrebbe indurla, di Urano o l’inverno che viene dagli spazi,
coincide con qualche amica o parente, non esiti a farlo,
procurandole notorietà (rumore di cesoie dal giardino),
allo scopo di screditarla, tenga sempre con sé il talismano,
sarà un mese piuttosto monotono.
E lo psichiatra disse: (a proposito del sogno): l’immagine
del bambino con la merda in mano è il mondo
largo luminoso vuoto stretto oscuro colmo elevato profondo
mobile impuro immobile sudicio contagioso disgustante
accogliente minaccioso illimitato doloroso
velenoso vischioso decomposto penetrante
fisiognomico ignominioso numinoso è il mondo
sanguinoso tagliente spermatico molle terrificante
dissipante vertiginoso appropriante metamorfico
vendicativo scaltro ostinato innamorato sia chiaro
finché non (finisci di penetrare nella penetrazione) ritorni
alla contemplazione (il cancello ha una leggiadra gualdrappa di edera) e
io risposi: che bella pace qui, dove gli oggetti scavano
la loro superficie: volevo voltarmi, ma è fuggita piangendo.
Alfredo Giuliani (Mombaroccio, 23 novembre 1924 – Roma, 20 agosto 2007) è stato un poeta, critico letterario e scrittore italiano, appartenente al Gruppo 63. Alfredo Giuliani si laureò in Filosofia alla Sapienza - Università di Roma nel 1949, con una tesi su Carlo Michelstaedter. Lavorò per alcuni anni nell'ufficio stampa di un ente statale e in seguito si dedicò all'insegnamento. Insegnò dal 1971 al 1979 Letteratura italiana moderna e contemporanea presso il DAMS dell'Università di Bologna, e dal 1980 al 1995 presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Chieti come professore ordinario.
Negli anni cinquanta iniziò ad occuparsi, come critico militante, della rubrica di poesia sulla rivista "Il Verri" di Luciano Anceschi, con il quale fu amico, e continuò con impegno questa attività fino al 1961.
Tutte le recensioni che sono apparse sulla rivista sono state pubblicate nel 1965 dalla casa editrice Feltrinelli con il titolo Immagini e maniere, nella collana "Materiali" (ripubblicate poi nel 1996 dalle Edizioni scientifiche italiane). Nel 1955 venne pubblicata la sua prima raccolta poetica dal titolo Il cuore zoppo. Fece parte del Gruppo 63 e nel 1961 curò la pubblicazione dell'antologia I Novissimi, uno dei testi fondamentali della neoavanguardia, nella quale sono raccolte sue poesie accanto a quelle di Edoardo Sanguineti, Elio Pagliarani, Antonio Porta e Nanni Balestrini.
Fu direttore responsabile della rivista del Gruppo 63 Quindici fondata a Roma nel 1967 e collaborò al quotidiano La Repubblica e alle riviste Il cavallo di Troia, Testuale e Gradiva. Nel 1970 ha pubblicato per Einaudi un suo racconto in prosa della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso.
Ha tradotto opere in versi e in prosa di James Joyce, Dylan Thomas, Edwin Arlington Robinson, Ben Jonson, Alfred Jarry, Henri Michaux, Thomas Stearns Eliot e il Pericle di William Shakespeare.
Ha introdotto opere di Antonio Porta, della scuola di Palermo (cioè Michele Perriera, Roberto Di Marco e Gaetano Testa), di Anna Malfaiera, Giorgio Celli, Marin Mincu, Catullo, Virgilio, Paolo Ruffilli, Shikibu Murasaki, Zhong Dianfei Acheng, Tristan Corbière, Jules Renard, Ariodante Marianni, Edoardo Cacciatore, Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Giulio Cesare Croce, dei poeti di "Tel Quel" (Marcelin Pleynet, Jean Pierre Faye, Denis Roche), dell'anonimo de Il romanzo di Tristano, e di alcuni poeti abruzzesi (in Perle dell'Appennino abruzzese).
Il suo archivio e la sua biblioteca sono conservati presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia.
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