Patrizia Valduga, all'anagrafe Patrizia
Farinazzo (Castelfranco Veneto, 20 maggio 1953), è
una poetessa e traduttrice italiana. Patrizia
Valduga è nata a Castelfranco Veneto. Iscrittasi alla Facoltà di
Lettere a Venezia, ha seguito per quattro anni i corsi
di Francesco Orlando (che definì "incontro
fondamentale nella mia vita"). Ha esordito nel 1982 con
l'opera Medicamenta, che ha ricevuto il Premio
Viareggio Opera Prima di poesia.
Nel 1988 ha fondato la rivista mensile Poesia, che ha diretto per un anno.
Il poemetto Donna di dolori (1991) è stato portato sulle scene da Franca Nuti e ha vinto il premio Eleonora Duse nel 1992 e il premio Randone nel 1995.
Requiem (1994) ha vinto nello stesso anno il Premio Nazionale Rhegium Julii per la Poesia.
Nel 2003 viene pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore, nella collana "Lo specchio", il poemetto Manfred, con la collaborazione del pittore Giovanni Manfredini. Compagna del poeta, traduttore e critico letterario Giovanni Raboni, la loro relazione è durata dal 1981 al 2004, anno della morte di lui. A Raboni ha dedicato la postfazione dell'ultima raccolta inedita del poeta scomparso, Ultimi versi, pubblicata postuma da Garzanti nel 2006; nella postfazione sono comprese ventitré poesie in rima composte nell'estate del 2004, durante la malattia di Raboni.
«[...] E tutto il tempo testimonia il tempo
del dolore indiviso della vita.
E in tutto il tempo trovo tregua il tempo
che ti sto accanto, anima ferita.»
Nel 2010 le è stato assegnato il Premio Caprienigma per la letteratura.
Nel 2012 viene insignita del «Premio speciale» alla carriera alla XIV edizione del Premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa.
Tra i molti scrittori da lei tradotti vi sono John Donne, Molière, Stéphane Mallarmé, Paul Valéry, Tadeusz Kantor, William Shakespeare, Pierre de Ronsard ed Ezra Pound
Opere di Poesia
Nel 1988 ha fondato la rivista mensile Poesia, che ha diretto per un anno.
Il poemetto Donna di dolori (1991) è stato portato sulle scene da Franca Nuti e ha vinto il premio Eleonora Duse nel 1992 e il premio Randone nel 1995.
Requiem (1994) ha vinto nello stesso anno il Premio Nazionale Rhegium Julii per la Poesia.
Nel 2003 viene pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore, nella collana "Lo specchio", il poemetto Manfred, con la collaborazione del pittore Giovanni Manfredini. Compagna del poeta, traduttore e critico letterario Giovanni Raboni, la loro relazione è durata dal 1981 al 2004, anno della morte di lui. A Raboni ha dedicato la postfazione dell'ultima raccolta inedita del poeta scomparso, Ultimi versi, pubblicata postuma da Garzanti nel 2006; nella postfazione sono comprese ventitré poesie in rima composte nell'estate del 2004, durante la malattia di Raboni.
«[...] E tutto il tempo testimonia il tempo
del dolore indiviso della vita.
E in tutto il tempo trovo tregua il tempo
che ti sto accanto, anima ferita.»
Nel 2010 le è stato assegnato il Premio Caprienigma per la letteratura.
Nel 2012 viene insignita del «Premio speciale» alla carriera alla XIV edizione del Premio letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa.
Tra i molti scrittori da lei tradotti vi sono John Donne, Molière, Stéphane Mallarmé, Paul Valéry, Tadeusz Kantor, William Shakespeare, Pierre de Ronsard ed Ezra Pound
Opere di Poesia
Medicamenta, collana Quaderni della Fenice n. 86, Milano, Guanda, 1982.
La tentazione, introduzione di Franco Cordelli, Milano, Crocetti, collana Aryballos n. 2, 1985.
Medicamenta e altri medicamenta, con uno scritto di Luigi Baldacci, collana Collezione di poesia n. 211, Torino, Einaudi, 1989
Donna di dolori, Milano, Mondadori, collana Il nuovo Specchio, 1991
Requiem. Per mio padre morto il 2 dicembre 1991, Milano, Crocetti, collana Kylix n. 4, 1992
Requiem. Per mio padre morto il 2 dicembre 1991, collana Poesia, Venezia, Marsilio, 1994
Corsia degli incurabili, collana Teatro, Milano, Garzanti, 1996
Cento quartine e altre storie d'amore, collana Collezione di poesia n. 265, Torino, Einaudi, 1997
Prima antologia, collana Collezione di poesia n. 276, Torino, Einaudi, 1998, (contiene Donna di dolori (1991) e Corsia degli incurabili (1996), più l'inedito Carteggio con un «poeta incognito»)
Quartine. Seconda centuria, collana Collezione di poesia n. 295, Torino, Einaudi, 2001
Requiem, Torino, Einaudi, collana Collezione di poesia n. 311, 2002
Manfred, Milano, Mondadori, collana Lo specchio, 2003
Lezioni d'amore, collana Collezione di poesia n. 327, Torino, Einaudi, 2004
Il libro delle laudi, collana Collezione di poesia n. 401, Torino, Einaudi, 2012.
Poesie erotiche, Milano, Einaudi, 2018.
Belluno - Andantino e grande fuga, Torino, Einaudi, 2019
Donna bambina ma di troppe brame
o donna di dolori e di buriane,
sempre presa da trippe e budellame,
non so uscire dal buio stamane,
dal cavo della mia notte catrame,
tra geli duri e colpi di caldane,
e sollevarmi e via con voglie grame
fingendo quieti, cose lievi e piane,
per i giorni di guerra e bulicame
e per predar le prede piene e vane,
e a vedere come senza esche o trame
poco lega l’amoroso legame…
Oh cuore che mi caschi! Che rimane?
un annientato niente. E ho anche fame.
da Medicamenta e altri medicamenta (Einaudi, 1989)
***
da CENTO QUARTINE
<<La porta del piacere… eccola, è qui.>>
Quella del tuo, sicuramente, sí.
<<Chi ti apre il cervello ? dimmi, chi ?>>
Chi lo sa aprire… Piano… sí, cosí…
Baciami; dammi cento baci, e mille:
cento per ogni bacio che si estingue,
e mille da succhiare le tonsille,
da avere in bocca un’anima e due lingue.
Oh sí, accarezza dolcemente, sfiora,
ma minaccia ogni furia e ogni violenza;
lentamente… non dentro, non ancora…
portami a poco a poco all’incoscienza.
<<Maledetta, luttuosa fantasia
che esige un cuore mite e anche feroce…>>
Fingi di averlo e levamela via:
io voglio che mi avvolga la tua voce.
Tu, misterioso spirito gentile,
fammi la guardia come un carceriere:
che non nasconda piú, vanesia e vile,
verità vergognose e voglie vere.
C’è un solo incontro e non c’è un solo addio
e devo sempre stare sul chi vive:
nel grande cimitero dei miei io
vivo una vita tutta recidive.
<<Guardalo questo corpo: ti appartiene.>>
Non ho occhio che pesa e che misura
e per vedere veramente bene
mi serve il buco della serratura.
***
da La tentazione, (ristampa 1997 - Einaudi)
In questa maledetta notte oscura
con una tentazione fui assalita
che ancora in cuore la vergogna dura.
Io così pudica, così compita,
vedevo un uomo a me venire piano
e avvolgermi quasi avido la vita;
un altro ne veniva e con la mano
oh delicatamente lui mi apriva,
e un altro e un altro e un altro ch'era vano
a guerra apparecchiarmi d'armi priva
già incatenata, e senza una catena,
nel tempo che la vita non par viva.
"Non vuoi? piccola piccola sirena..."
Posso io non volere e star da lato?
"Oh lasciatemi!" e respiravo appena,
il cuore dalla sua sede saltato.
Con cento mani vinte le mie braccia
Tutte le ossa mi avevano contato,
ad ogni cavità davan la caccia;
nel denso, nelle viscere spremuta,
in una tomba di carne che schiaccia
e macina e mette al niente... perduta.
Che mai feci, che mai feci mio Dio?
Mercè, pietà, perdono, chi mi aiuta?
***
da Lezione d’amore (Primo tempo)
Cos’è l’amore che mi mandi intorno?
Libido narcisistica
con tanto di biglietto di ritorno.
Cosa farfugli di fusione e mistica?
Ochetta che s’impanca…
L’amore è in ciò che manca, è l’io che manca.
—
Tutti i miei falsi amori e falsi affanni
mi hanno portata a questa verità.
Ho cinque dieci trenta cinquant’anni:
è un’assemblea di tutte le mie età.
Cara ferocia, crudeltà magnanima:
nel sangue, in ogni stilla stride l’anima.
Nessun commento:
Posta un commento