martedì 8 luglio 2025

#biblioteca / Alessandra Corbetta - L'ETA' VERDE - Samuele


Alessandra Corbetta
L'ETA' VERDE
Samuele editore
collana La Gialla
pp.104, euro 13
ISBN 9791281825093
 
 
Nel tempo si scopre che diciamo “io” e ogni volta raduniamo una trama di ricordi, sequenze di immagini o situazioni che compongono quella leggenda, quell’esile mito di noi stessi. E più tardi, ancora nel tempo, diventiamo consapevoli del fatto che è una leggenda, un mito che resta scarso e fragile rispetto al nostro bisogno di essere. Eppure non possiamo ignorare che anche l’assoluto è una necessità, anche credere e sperare che ci sia davvero un “io” (e un “noi”) protagonisti della vita. Che qualcuno, una voce se non un “io”, risponda di quanto ci è accaduto e ci saldi agli altri, fatti della stoffa dei vivi e dei morti, che ha in comune quegli stessi fili dei quali è intessuta la vita che diciamo nostra. Per questo c’è ancora bisogno di immagini, di parole, di favola, di sonno e di sgomento. E della voce della poesia. Ma la trama del passato resiste nel flusso della vita che vuole ancora tempo, oppure si lacera proprio quando pare compiere un senso?

Alessandra Corbetta, nata ad Erba il 4 dicembre 1988, da novembre 2015 a novembre 2018 ha collaborato con La Casa della Poesia di Como, per l'organizzazione di eventi artistico-culturali tra cui Il Festival Internazionale di Poesia Europa in Versi. Ha collaborato con la rivista culturale online Alfabeta2, con ClanDestino e con Ilprogressoonline. A settembre 2016, dopo aver vinto la prima edizione del Premio Letterario Parole Magiche - sezione Poesia -, ha pubblicato con la casa editrice Flower-ed​, la raccolta poetica L'amore non ha via. A novembre 2016 è uscito il suo primo romanzo, Oltre Enrico (Cronistoria di un Amore sul finale) per Silele Edizioni. Per Lieto Colle è uscita a dicembre 2017 la sua raccolta poetica Essere gli altri. A giugno 2019 è uscita, per Puntoacapo Editrice, la raccolta poetica Corpo della gioventù, con prefazione di Tomaso Kemeny e Lamberto Garzia e postafazione di Ivan Fedeli.
Ad aprile 2020 ha fondato, e tutt'ora dirige, il blog Alma Poesia, spazio interamente dedicato ai linguaggi poetici italiani e internazionali, con il quale ha curato il volume di studio Distanze obliterate. Generazioni di poesie sulla Rete (Puntoacapo Editrice 2021).
Da gennaio 2022 dirige per Puntoacapo Editrice, insieme ad Alessia Bronico e Dario Talarico, la collana di poesia per opere prime Controcorrente e da giugno 2023, per Industria & Letteratura, la collana saggistica La memoria di Adriano. Da febbraio 2023 fa parte della redazione di L' anello critico. Annuario poesia contemporanea, diretta da Gianfranco Lauretano.
A marzo 2022 ha pubblicato, per Puntoacapo Editrice, la raccolta Estate corsara.
Ad agosto 2023 il suo poemetto Sempreverde è uscito all'interno del XVI Quaderno italiano di poesia contemporanea per Marcos y Marcos, con prefazione di Umberto Fiori e insieme alle raccolte di Michele Bordoni, Marilina Ciaco, Dimitri Milleri, Stefano Modeo, Noemi Nagy e Antonio Francesco Perozzi.

 
 
 
Nel bosco sempreverde nascono le bambine,
ripetono il giro da tempo immemorabile.
Tra gli alberi conservano i fermagli di ogni vita
ma sanno che presto saranno cianfrusaglie.
 
Dove sia il bosco sempreverde le bambine
non possono dirlo, né indicarlo sulla mappa.
Nessuna gelosia o avarizia, ma solo
un trucco per custodirne il segreto.
 
Così sulla strada lasciano un’assenza
o un vuoto più chiaro
perché nessuno possa trovarle.
Ma non credere che smettano d’aspettare…
 
 
 *
 
 
La Madre retrocede nello splendore.
Stare nel bosco è rinunciare, amare tanto.
La bambina ha imparato da lei cos’è l’amore:
guardare insieme la vipera cantare.
 
In un angolo di bosco la Madre coltiva
fiori rossi e canta la bellezza della vita.
Stupita la guarda la bambina, osserva
che sopportare cambia la luce delle cose.
 
In un barattolo di vetro prepara occhi nuovi
per il grande compromesso.
E dorme e si sveglia intanto la bambina.
L’ha sentita agitarsi nel lettino…
 
 
 *
 
 
Arrivò il giorno – un giorno –
in cui capii di somigliarti
più degli altri.
 
Non la somiglianza scommessa in sala parto
né quella al gioco degli scacchi.
Comunanza strana quella che ci lega:
la paura di ripetere gli errori dei padri.
 
 
 *
 

Silenzio intorno, il cucù si è chiuso a riccio.
Nella stanza accanto sono scesi i santi
e ora ti stanno col fiato sul collo.
 
Concedi una lacrima da attrice teatrale,
perdendo calore ti fai gelo
e io mi trasformo in cristallo.
 
Di umano resta solo il copriletto
e il coniglio della sera prima.
 


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