giovedì 7 agosto 2025

MORASSO Massimo (1964 - viv.)

 

Massimo Morasso (Genova, 31 luglio 1964) è un saggista, poeta e critico letterario italiano.
Germanista di formazione, è scrittore poliedrico (ha pubblicato cicli poetici, saggi narrativi, traduzioni, testi di meditazione, libri di versi e un vasto zibaldone). Ha frequentato la Facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi di Genova, dove si è laureato con una tesi sul poeta tedesco Rainer Maria Rilke. Nel 2001 ha scritto la Carta per la Terra e per l'Uomo , un manifesto di etica ambientale sottoscritto da vari premi Nobel per la Letteratura e premi Pulitzer per la Poesia. I suoi lavori critici e creativi sono stati pubblicati su numerose antologie e riviste, quali, fra le altre: Humanitas, Micromega e Atelier. È fra i collaboratori alle pagine culturali de "Il Foglio", "Il Manifesto" e "Il Secolo XIX".
Nel 2017, con la raccolta poetica L'opera in rosso pubblicata da Passigli, ha ottenuto i Premi Gozzano e Prata. Sul piano critico, sta proponendo una lettura revisionista della poesia contemporanea, in chiave anagogica. È direttore editoriale delle Edizioni Contatti e della rivista AV. Tra i riconoscimenti che ha ottenuto, il premio Catullo dell'Accademia Mondiale della Poesia dell'UNESCO, conferitogli nel 2018 per il suo contributo a favore della promozione della poesia internazionale in Italia, e, di recente, il Premio Flaiano per la Poesia 2024.

Poesia
Nel ritmo del ritorno, L’Obliquo, Brescia 1997 (prima parte de Il portavoce)
Distacco, L’Obliquo, Brescia 2000 (seconda parte de Il portavoce)
Le storie dell’aria, L’Obliquo, Brescia 2000 (terza parte de Il portavoce)
Le poesie di Vivien Leigh. Canzoniere apocrifo, Marietti, Genova-Milano 2005 (Premio Città di Atri 2007)
Viatico, Raffaelli, Rimini 2010 (quarta, quinta e sesta parte de Il portavoce)
La caccia spirituale, Jaca Book, Milano 2012 (settima, ottava e nona parte de Il portavoce)
L’opera in rosso, Passigli, Bagno a Ripoli (FI) 2016 (Premio Prata 2017, Premio Gozzano 2017)
American Dreams, Interno Poesia, Latiano (BR) 2019
La leggenda della primavera, Algra, Viagrande (CT) 2023 (riprende Nel ritrmo del ritorno, Distacco e Le storie dell'aria)
Frammenti di nobili cose, Passigli, Bagno a Ripoli (FI) 2023 (Premio Flaiano Poesia 2024)



*
Ci sono certe notti che il paesaggio
sembra muoversi con circospezione,
disporsi al nuovo cautamente
in un chiarore pieno di presagi
si attende a lungo
fuori di metafora
la svolta decisiva del linguaggio.
*
II.
Il distacco non è cosa che si cerchi
affannosamente come la verità o l’amore.
Il distacco a guardar bene è la ragione
e la ragione è la fede
nelle ragioni dell’invisibile.
Uno l’avverte, se l’avverte,
un po’ come una fitta, un’arma
puntata dritta in mezzo al cuore,
oppure, se ha fortuna, come un lapsus,
un nulla dentro,
una scintilla luminosa
come il senso di un’ora felice.
*
VII.
“A cosa si è disposti fratelli
pur di sopportare il ronzìo
che monta su da questi
nostri sempre più asettici inferni
nelle centomila arnie del nulla
ho visto agitarsi le false api o miopi
che contano sul visibile
per tirare avanti
per lasciare traccia di sé
oppure non lasciarla…”
*
XII.
Potrei anche dire:
il riparo sta nelle tue mani,
nel nostro sogno comune,
nel vento che picchia sulle altane
e sui margini del cuore
dove ritorna quietamente
per piccoli segni crudeli
la leggenda della primavera.
Ma non c’è tempo, ammonisce, non
abbastanza vita per me.
Però resta con me.
Resta.
*
Felicità delle notti senza luna.
Le stelle danno poca luce
qui dove il travertino nelle vasche che si inseguono
smottando lungo la collina
simula per i turisti la neve.
Qui dove mi raccolgo.
Dove mi sciolgo anch’io
come la neve
mentre le strade che indovini larghissime da est
disegnano qualche tratto del paesaggio e il falsopiano
che spalanca le tombe di Hierapolis
all’improvvisa curva del cammino.
Chissà quali altri miraggi
ci detterà la complice la cocciuta speranza…
Tra quelle pietre ho sognato un palazzo di delizie
che non aveva luogo,
c’erano voci, corpi accanto a corpi senza un nome.
Ma tu dicesti:
non si può amare ciò che non ha nome.
Anche per questo scrivi
ombra tra ombre circondate dal buio.
*
da La leggenda della primavera, prefazione di Antonio Di Mauro, Algra Editore, 2023




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