Paolo Lagazzi
COME ASCOLTASSI IL
BATTITO D'UN CUORE
Incontri sul cammino di Attilio
Moretti &
Vitali
Collana I volti di Hermes
pp. 184, 2018, Euro 17,
brossura
Per quanto amato da molti lettori di poesia, per quanto profondamente stimato da alcuni tra più grandi poeti del Novecento non solo italiano (da Montale a Luzi, da Sereni a Caproni, da Pasolini a Charles Tomlinson a Kikuo Takano), Attilio Bertolucci resta un autore ancora, in parte, misconosciuto e incompreso. Solo una lunga frequentazione del suo mondo poetico può permettere di cogliere la complessità e la ricchezza che si annidano nell’apparente semplicità del suo linguaggio. Paolo Lagazzi, riconosciuto dallo stesso Bertolucci (in un’intervista apparsa nella rivista “Gli immediati dintorni”, n.2, 1989) come colui «che forse più di ogni altro mi ha letto in estensione e in profondità», ripercorre negli scritti raccolti nel presente volume alcuni tra i capitoli decisivi della storia del poeta: l’inesausto amore per la pittura; la passione per le opere di Proust e di Eliot; l’affinità elettiva con un originalissimo, fantastico e umano storyteller quale Silvio D’Arzo; il lavoro svolto con leggerezza e lungimiranza nei campi del giornalismo e dell’editoria; il dialogo tra la sua poesia e il cinema del figlio Bernardo. Soprattutto, questo libro ci porta di nuovo a osservare i “nodi” più segreti e cruciali del mondo bertolucciano: la religiosità sui generis, il sentimento del sacro, l’incontro fra un bisogno primario di verità e un’acuta coscienza della vita come mistero.
Paolo Lagazzi è un critico letterario e scrittore italiano, nasce a Parma il
12 marzo 1949, dove frequenta il Liceo ginnasio statale Gian
Domenico Romagnosi avendo come professore
di italiano e latino Mario Lavagetto, che
diventerà in seguito un noto critico e che influenzerà
indubbiamente la sua scelta futura. Si iscrive all'Università
di Bologna alla Facoltà di Lettere e Filosofia con
indirizzo Lettere moderne dove Francesco Arcangeli,
insegnante di Storia dell'arte, lo invita a discutere con lui
la tesi, ma la morte di Arcangeli, avvenuta nel 1974,
indurrà Lagazzi a laurearsi con il professore Luciano
Anceschi in lettere moderne con una tesi
sull'estetica. Aveva intanto già conosciuto, negli anni tra
il 1971 e 1972, la poesia di Attilio
Bertolucci che diventerà per lui, insieme a Kikuo Takano,
non solo il poeta più amato, ma anche il suo più
grande amico e il suo vero
maestro. Dal 1975 al 2008 insegna materie
letterarie nelle scuole secondarie di Parma e Milano. Svolge inoltre
numerose attività didattiche in istituti di ogni ordine e grado, in
particolare promuovendo la conoscenza della poesia, del cinema e
della scrittura presso i giovani e tenendo lezioni presso
diverse università italiane e americane. Interessato
alla lirica giapponese, cura
nel 1994 l'antologia poetica-pittorica
del monaco zen Sengai Gibon, La saggezza dei
maestri zen, e nel 1996, in collaborazione con Mario Riccò, Il
muschio e la rugiada un'antologia che ripercorre la poesia
giapponese dalle origini al Novecento.
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