martedì 3 giugno 2025

ERBA Luciano (1922 - 2010)

 

Luciano Erba (Milano, 18 settembre 1922 – Milano, 3 agosto 2010) è stato un poeta, critico letterario, traduttore, scrittore italiano del secondo Novecento, appartenente alla Quarta generazione della Linea Lombarda. È stato docente universitario di letteratura francese e di Letterature comparate all'Università Cattolica di Milano. Poeta innovativo nel seno della "Linea Lombarda", esordì con Linea K nel 1951; sono seguite poi le raccolte Il bel paese (1955), Il prete di Ratanà (1959), Il male minore (1960), Il prato più verde (1977), Il nastro di Moebius (1980), Il cerchio aperto (1983), Il tranviere metafisico (1987), L'ippopotamo (1989), Variar del verde (1993), L'ipotesi circense (1995), Nella terra di mezzo (2000), Si passano le stagioni (2003), Un po' di repubblica (2005) e Remi in barca (2006).
Stilisticamente, Erba si può dire che abbia ripreso la lezione di Jacques Prévert, tenendosi ad equa distanza da neorealismo ed ermetismo. Di conseguenza mantenne uno stile apparentemente semplice, leggibile, ma al tempo stesso raffinato e sottile.
Fu coautore con Piero Chiara dell'antologia di poesia contemporanea Quarta generazione (1954). Considerato uno dei maggiori poeti italiani ed europei del secondo Novecento, in occasione degli ottant'anni gli venne tributato un prestigioso omaggio tramite un'antologia di inediti di ottanta tra i maggiori poeti viventi. Tra le antologie da lui allestite si ricorda Natale in poesia. Antologia dal IV al XX secolo curata con Roberto Cicala ed edita nella collana "Nativitas" di Interlinea, casa editrice per la quale faceva parte del comitato direttivo della collana di poesia "Lyra". Nel 2002 la collana Oscar Mondadori ha dedicato a Luciano Erba una raccolta delle opere. Tra i premi vinti, il Cittadella (1960), il Carducci (1977), il Viareggio (1980), il Bagutta (1988), il Librex-Montale (1989) e il premio alla carriera del festival internazionale di poesia civile di Vercelli (2005). Nel 2007 l'Accademia dei Lincei gli ha conferito il Premio Feltrinelli per la Poesia. Tutte le sue traduzione liriche sono state raccolte postume in I miei poeti tradotti, a cura di Franco Buffoni.
È morto il 3 agosto 2010 a Milano, all'età di 87 anni. È sepolto a Milano. Il suo archivio è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia.


Autunnale

Seduto sulla panchina di un parco
di una città popolosa
di operai senza rivoluzione
come quando in Crimea
come quando al tramonto
non mi va più di partire
resto in uno squarcio di giallo
di un viale ghiaioso
ma chi passa si accorge
di questo odore di fuochi lontani?



Exodus

Tra spigoli e sporgenze
in alpe o in appennino
a caccia di riflessi
perseguo altro cammino
il sonno tra due rocce
di un uomo affaticato
al valico tra i denti
la lingua rallentata
pareti di durezza,
elleboro, attraverso
più nero del mantello
più largo del cappello
intonaci rosati
lunghissimi paesi
di donne che al mattino
sorreggono le scale
agli uomini del fiume
che salgono sui tetti.



Altrove II

Viaggiatore che guardi il tuo treno
in corsa tra le risaie
affacciato da un vagone di coda
in curva tra le robinie,
sei in fuga lungo un arco di spazio?

o immobile guardi lontano
più lontano, da una piega del tempo
se il sole che ora declina
(il verde è un trionfo di giallo)
si arresta ai tuoi occhi pavesi?

Viaggiatore di fine giornata
di collo magro, di fronte stempiata!



Altrove III

La vecchia locomotiva di Voghera
arrugginisce ancora sui binari
(che siano versi di cantautore?)
pure vorrei trovarne di altrettali
per dire luoghi-momenti
per l'ora del professore di ginnasio
che dà ripetizioni di latino
tra sassifraghe e frasche
in una villetta con giardino
per l'ora del tè dei veterani
a turno vicino al freddo dell'inverno
che da queste parti comincia a farsi sentire
già dopo la Madonna di settembre.



Rinuncia al titolo di un mio volumetto di versi

Agli inizi degli Ottanta
forse in vena di magia
battezzai Nastro di Moebius
un mio libro di poesia

altri titoli consimili
ma d'un ambito più fisico
mi proposi destinare
ad un opus metafisico

fu così messa da parte
sia la vite di Archimede
sia, e non senza esitazione,
eh sì, la fontana di Erone.

Ecco ora il nuovo libro
che un'azione di disturbo
m'impedisce intitolare
Gli emisferi di Magdburgo

io non so se in queste cose
vai la norma del brevetto
fatto è che un noto autore
si è appropriato il mio idioletto

non è un grigio pennivendolo
ma un semiologo avvertito
e se gli contesto il Pendolo
dirà, sai, ho decostruito.


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