Una raccolta di poesie accogliente, dal tono stralunato, a volte divertente a volte ragionativo. Si divide in tre sezioni: Sonno, l’Ospite e Trionfi. La prima raccoglie poesie d’amore, in tutte le declinazioni, dal desiderio alla separazione, alla veglia dopo la fine, in cui l’amore diventa un «a parte», sonno appunto o ridente delirio. La seconda è dedicata agli altri, ad amiche, nemiche, parenti, sodali, incontri cruciali che cambiano lo scenario della vita; la terza, infine, parla del tempo, della memoria, della trasformazione, condizione non solo terrestre, e di una gioia violenta che non si placa neanche davanti ai morti. C’è un’altra! è la prima raccolta poetica di Carola Susani, e come afferma Tommaso Giartosio nella Postfazione, un’opera in cui l’autrice si ferma e si firma sotto il segno del mistero e dell’incanto.
Tre poesie dal volume
Un giorno forse
qualcuno insinuerà
che la mia vita è un falso
perché nei versi
parlo sempredi quell’altra; diranno
che non sono quella che vedi:
ho amori invalidanti, veri
perché poetici. Ma tu saprai
che il mio silenzio
è garanzia del godimento
pacifico
della nostra esistenza.
*
a T.
Siamo fratello e
sorella
alla lontana, un genitore comune
con gli occhi tondi e
la ruga in mezzo agli occhi
calcò la scena del mondo –
saranno
cento duecento anni,
solo che il tuo era indiano; il
mio
un rabbino mantovano.
Quando tu parli, scherzi,
riconosco
l’umorismo e l’aggressività di casa
questo
nostro splendere segreto agli occhi
l’uno dell’altra, in
piena
soddisfazione, come se solo questo
contasse:
lucidare
fino a che brilli
l’intimo lessico di casa.
*
Quanto mi manchi, F.
che avevi sempre da ridire
su tutto.
Non sopportavi che io mi innamorassi
di tutti
e che non volessi andarci a letto.
M’imputavi scarso coraggio
di vivere;
che avevi sempre da ridire
su tutto.
Non sopportavi che io mi innamorassi
di tutti
e che non volessi andarci a letto.
M’imputavi scarso coraggio
di vivere;
credo che tu volessi
essere il solo mio amore
casto.
essere il solo mio amore
casto.
Quanto mi manchi F.
che condannavi come
disonesto
ogni mio slancio
civile.
Avrei dovuto
sempre e soltanto dedicarmi
ai mostri.
che condannavi come
disonesto
ogni mio slancio
civile.
Avrei dovuto
sempre e soltanto dedicarmi
ai mostri.
Quanto spazio, quanta libertà
nella mancanza:
intimidita da tanta abbondanza
ancora non ne approfitto.
nella mancanza:
intimidita da tanta abbondanza
ancora non ne approfitto.
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