Nadia Cavalera (Galatone, 20 settembre 1950) è una poetessa, giornalista e scrittrice italiana. Dopo la maturità classica si laurea in filosofia all'Università di Lecce. A Brindisi dal 1976 -1988, ha insegnato materie umanistiche e ha svolto attività giornalistica in campo prettamente culturale (presso il Quotidiano di Brindisi, Lecce e Taranto, 1982 - 1988). Vive a Modena dal 1988. Unica poetessa presentata in "Terza Ondata", che stigmatizza l'avanguardia dell'ultimo Novecento, Nadia Cavalera nelle sue opere ha scritto anche in latino (Ecce Femina), inglese (Bluff/Americanata) e dialetto galateo (Salentudine).
Ha tradotto dal Latino ("Eremita Dialogo" di Antonio Galateo), e dal francese ("Pesce solubile" di André Breton).
Ha fondato due riviste: a Brindisi, Gheminga (1988, 0-3), la prima rivista esclusivamente letteraria della città; a Modena, con il poeta Edoardo Sanguineti, Bollettario (1990 - 2010), quadrimestrale di scrittura e critica. Dal 2005 al 2018 ha presieduto il Premio Alessandro Tassoni (poesia, narrativa, teatro, saggistica), organizzato dall'Associazione Le Avanguardie, da lei diretta dal 1989. In alcuni numeri di Bollettario evidenzia il proprio impegno civile, sociale e politico.
I suoi scritti sono presenti in diverse antologie e ha collaborato con diverse testate specialistiche.
Poesia
Amsirutuf: enimma, Torino, Tam Tam, 1988 (Presentazione di Adriano Spatola)
Vita Novissima, Modena, Bollettariolibri 1992 - 101 poesie
Americanata, Modena, Bollettariolibri 1993 - 31 poesie in americano con lo pseudonimo di Marie Donna Lancaster
Ecce Femina, Napoli, Altri termini, 1994 - 101 poesie in latino, con lo pseudonimo di Annia Aurelia Galeria Lumilla Augusta - (Presentazione di Marcello Carlino)
Brogliasso, Modena, Gheminga 1996 - mix sperimentale di varie testualità (Presentazione di Giorgio Barberi Squarotti)
Salentudine, Venezia, Marsilio 2004 - 103 limerick in dialetto galateo
Superrealisticallegoricamente, Roma, Fermenti, 2005 - poesie/prose/opere verbo-visive, (Presentazione di Donato Di Stasi). Il libro è stato (con quelli dei poeti Franco Buffoni e Valerio Magrelli) tra i tre finalisti/vincitori del Premio L'Aquila - CarispAq 2006, e Premio Astrolabio della Giuria, Pisa, 2009
Spoesie, Roma, Fermenti, 2010 (Introduzione di Mirella Serri)
L'astutica ergocratica, Novi Ligure (Alessandria), Joker, 2011 (Introduzione di Daniele Maria Pegorari)
Casuals. Spoesie 2010-2015, Milano, ABEditore, 2016 (Prefazione di Giuseppe Panella)
La felicità della solidarietà, testo base della musica Happiness Trains del Maestro Antonio Giacometti, esecuzione al Teatro Petruzzelli di Bari, 3 novembre 2018
Liber ex libris. Endecaversi, Lecce, Edizioni Milella, 2022 (Prefazione di Francesco Muzzioli)
Lessico e cibo famigliari.Le mie prime cinquemila parole 31 endecaversi in dialetto galateo, Lecce, Edizioni Grifo, 2022 (Introduzione del Card. Fernando Filoni)
Io sono Io
1.
e contro I’éclatement mi autodestino
in silouette dissipativa
che dinamica stabile avvera l’equilibrio
in ‘sto male di Babele
di segni e suoni (: fluttuando balli
cerco chi di corpo m’incoroni)
infatti voglio il silenzio
colmare tra i piedi e le parole
ché allo specchio i miei piedi
sono vergati
da altri tracciati e le mie parole sono
mutaffamate
quindi pendula alla sterile gola faccio in
palimpseste
man bassa del linguaggio che la casa passa
ma anche
qui in tratti riverso sovversivo verso
questo mio universo è
sempre per l’altro enimmatico carso
penchant limitrofo da
destabilizzare
individuato soggetto in innocente emersa
galla
sfondo marginale ch’esalta l’altrui forte taglia
2.
invero in transit voglio la mia faccia
più vera
multipla polimorfa differente carriera
senza nacchera
o vuota bandiera
ossia voglio liberarmi del suo sguardo pensato
parlato
ch’addosso m’ha attaccato e il mio spazio vitale
soffocato,
senonché nell’ara voluntatis della mia chiesa
manca
il potere e l’iter smacca sbatacchia
tira lo sfintere della
festiva giacca la placca
perciò l’album delle foto di famiglia
è qua e là strappato
mal’incollato sbiadito di vissuto patito
s’impiglia
l’altro in giusta giustizia non mi rende la
pariglia
(: anzi all’affaccio ratto il panorama scompiglia)
3.
nondimeno tosta mi cucio e
ricompongo
sul collo dal sud pongo il peso del mio dire
dietro
terze persone: ipocrite fisime di irresponsabilità
non mi
nascondo (: nessuna verità rivelata:
solo una credenza soggettiva
conclamata)
così non solo mi spiattello nei fogli in emendati
brogli
ma mi esalto negli intrugli di segni simulacri di
regni
lenta crepo presenze di assenze: maschere di visceri
bischeri
alla ricerca dell’alchimia d’una mia propria
fisionomia
[: e inventando la mia muta incrino la sua grandeur
che
morte frantumata sputa (: lo spingo all’incontro
alla
composizione ambita: l’uscita pulita)]

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