lunedì 22 settembre 2025

AA.VV. - DONNE IN POESIA. Per una mappa della poesia europea contemporanea - Le Lettere

 
AA.VV.
DONNE IN POESIA
Per una mappa della poesia europea contemporanea
a cura di Isabella Tomassetti, Luigi Marinelli e Matteo Iacovella
Le Lettere
collana Sinalefe, 3
2025
pp. 675, euro 25
ISBN 9788893665094

 
Nei saggi raccolti in questo volume, frutto di un importante convegno, studiose e studiosi specialisti di diverse tradizioni linguistiche e letterarie – portoghese, spagnola, italiana, greca, inglese, francese, tedesca, polacca, romena, ucraina, russa – approfondiscono i contesti e i campi culturali della propria tradizione di riferimento per indagare e commentare alcune fra le più significative voci poetiche femminili del panorama internazionale. Fine comune è quello di disegnare una nuova mappatura al femminile della poesia contemporanea europea con un ampio ventaglio di intenti: individuare incroci e contaminazioni; sottolineare le principali questioni di genere e identitarie coinvolte; porre l’attenzione sui nuclei tematici ricorrenti o trasversali, sulle traduzioni e sulle tradizioni, e sulle forme, i generi e la diffusione delle opere considerate. Attraverso l’approfondimento critico-interpretativo delle opere di poesia, il libro intende quindi inserirsi in un processo già ampiamente in corso di decostruzione di alcuni stereotipi, se non proprio pregiudizi, storico-critici relativi alla presenza della scrittura di donne nella poesia europea.
 
Un estratto dall'Introduzione
Questo libro nasce da una provocazione. E da un auspicio. La provocazione è la possibile costruzione di un canone poetico contemporaneo (limitato qui alla poesia europea, e neanche tutta), fondato solamente sulla poesia delle donne. Se non altro per antifrasi, non ci sarebbe niente di strano, considerato che i canoni letterari del passato erano tutti inconfondibilmente “al maschile”.
L’auspicio è che la nostra ricerca collettiva possa essere discussa, contestata, apprezzata se non altro per la sua parziale novità, e magari allargata ad altre lingue e culture in essa trascurate. Il punto di partenza, e il titolo – che richiama una delle prime, se non la prima, storica antologia italiana dedicata alla poesia delle donne – è la semplice constatazione della presenza massiccia, e a volte prevalente, di poete nel panorama della poesia europea contemporanea.
 
Nei saggi raccolti in questo volume, studiose e studiosi specialisti di diverse tradizioni linguistiche e letterarie – portoghese, spagnola, italiana, greca, inglese, francese, tedesca, polacca, romena, ucraina, russa – hanno quindi inteso approfondire i contesti e i campi culturali di riferimento, per una ricognizione preliminare delle più significative voci poetiche femminili. Fine comune è stato quello di abbozzare una nuova mappatura della poesia contemporanea europea con un ampio ventaglio di indirizzi: incroci e passaggi; questioni di genere e identitarie coinvolte; temi e motivi (individuazione di nuclei tematici ricorrenti o trasversali); traduzioni e tradizioni (attenzione al ruolo della traduzione e al confronto con i classici della tradizione); diffusione delle opere considerate; forme e generi (indagine delle soluzioni formali adottate e delle interferenze con altri codici artistici, anche in ambito performativo).
 
Attraverso l’approfondimento critico–interpretativo delle opere di poesia, comprese quelle ancora trascurate o poco visibili, e quindi un ripensamento del concetto stesso di “canone”, il libro intende insomma inserirsi in un processo già ampiamente in corso di decostruzione di alcuni stereotipi, se non proprio pregiudizi, storico– critici relativi alla presenza della scrittura di donne nella letteratura e nella poesia europea, non solo mettendone in luce la ormai evidente dominanza nel panorama contemporaneo, ma anche sottolineando le interconnessioni e i passaggi (a tutti i livelli: da quello linguistico a quello relativo ai generi e alle identità) che ne determinano l’attuale ricchezza e varietà, sia negli specifici ambiti linguistico-nazionali che a livello più ampio nel contesto del polisistema europeo. Da questo punto di vista, è ovvio che anche la poesia tradotta rientri pienamente nel nucleo principale del nostro discorso. In questo caso ci siamo limitati alle traduzioni di poete italiane contemporanee nelle varie lingue e culture d’Europa, ma va da sé che anche all’interno dei saggi relativi alle specifiche situazioni e tradizioni linguistico–culturali, lo sguardo comparatistico risulti imprescindibile. In questo senso l’individuazione di una “linea europea” della scrittura poetica delle donne, a partire dalla fine del secolo scorso, e simbolicamente dal 1989, può risultare particolarmente feconda sul piano storico–critico e interpretativo. Nel campo degli studi sulle realtà locali (linguistiche e nazionali) il lavoro è già parzialmente avanzato, ma sostanzialmente la prospettiva delle ricerche rimane ancora distante da una visione complessiva e di raccordo fra i singoli contesti letterari. Si tratta quindi di integrare e superare la parzialità di una visione geo-culturale, se non geo-politica, del canone e di approcci ideologici che oltretutto tendono ad escludere alcune culture letterarie, considerate minori o periferiche.
 
Abbiamo quindi proposto un “viaggio” poetico da ovest a est, puntando il dito su quelle figure che gli autori e autrici di questo libro hanno ritenuto le più rappresentative o a volte anche le meno riconosciute, ma sicuramente degne di esserlo, nelle diverse situazioni “nazionali”, sempre che per “nazioni” s’intendano le parti costitutive di quella Repubblica delle Lettere (e più specificamente: delle Poete) che a nostro avviso – benché distribuita fra varie regioni–tradizioni e province–convenzioni – è ed è sempre stata una, così come una è l’Europa della cultura che, da sempre e ancora oggi, poco ha a che vedere con le sue svariate configurazioni e divisioni politiche. Che da questa Europa dell’immaginazione si possa escludere la poesia russa è assai dubbio, così come d’altro canto per noi è certo che la Russia di oggi resti fuori dal consesso delle nazioni libere. Del resto la poesia, e forse in particolare la poesia delle donne, per la doppia condizione di subalternità che essa può esprimere, è una perfetta cartina al tornasole della libertà di espressione nell’ambito delle singole realtà locali, tanto più in quelle dove maggiore è l’oppressione politica. E anche per questo – al di là di ogni tecnicismo e del suo dichiarato fine scientifico-culturale – siamo anche convinti del valore fortemente politico di questo nostro libro. La sua idea iniziale è partita da studiosi del Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali della Sapienza di Roma, inserendosi – crediamo – pienamente, e cercando di innovarla, in una tradizione di studi preesistente e che in passato ha affrontato in importanti pubblicazioni le questioni del canone, in particolare del canone europeo, e della scrittura femminile, che affrontavano da un punto di vista panoramico, inter– e transculturale. Pensiamo ad esempio alla rivista «Critica del testo», dedicata nel numero III/1 del 2000 a Il canone alla fine del millennio e nel numero X/1 del 2007 a Il canone europeo, o anche al più recente volume collettaneo Il complesso di Esaù. Lingue, culture e letterature ‘minori’ e ‘maggiori’? (2022); o ancora ai libri e manuali ispirati e curati da Maria Serena Sapegno, quali Donne in rete. La ricerca di genere in Europa (2004), Dentro/fuori, sopra/sotto. Critica femminista e canone letterario negli studi di italianistica (2007), Che genere di lingua? Sessismo e potere discriminatorio delle parole (2010), Identità e differenze. Introduzione agli studi delle donne e di genere (2011), La differenza insegna. La didattica delle discipline in una prospettiva di genere (2014).
 
Quanto all’approccio, o piuttosto agli approcci metodologici presenti nel libro, le sue linee di ricerca principali – riassumibili nelle dialettiche e correlazioni fra incroci/passaggi, temi/motivi, traduzioni/tradizioni, forme/generi – implicano il ricorso e l’uso integrato di vari strumenti interpretativi e analitici, tra questi: geocritica e geopoetica, per il rapporto tra lo spazio europeo e gli attraversamenti (fisici, intellettuali, poetici) delle autrici considerate (con riferimenti ai lavori di Westphal, Italiano, all’ecocritica femminile); i gender studies per un approccio il più possibile lucido e consapevole alle istanze e ai temi identitari coinvolti, e per decostruire gli stereotipi legati alla categoria già da tempo messa in discussione di “scrittura femminile”; i Cultural studies per l’attenzione alla storia culturale dei contesti di riferimento, alle dinamiche sociali e alle implicazioni politiche nella costruzione e decostruzione del canone, ma anche per esplorare le incursioni delle autrici in temi relativi alla Storia, non solo europea (com’è nel caso del post– colonialismo), in una chiave teorica, ma anche politica e militante (con riferimenti agli studi di Spivak, Butler, Haraway, Felman, Curti, Zajko-Leonard); i Translation Studies per mappare i passaggi tra le lingue europee nel contesto della produzione contemporanea e la loro ricezione, disseminazione e influenza all’interno dei polisistemi letterari, tenendo conto della dialettica tra centralità/marginalità (con riferimento alle ricerche di Apter, Even-Zohar, Sisto ecc.). Gli strumenti della traduttologia sono risultati utili anche per il confronto con la tradizione dei classici, talvolta riscritti dalle donne con l’intenzione di ripensare il canone e di legittimare nuovi sguardi sul passato. Un ruolo centrale hanno ovviamente gli strumenti dell’analisi formale dei testi (close reading), che danno fondamento a discussioni e riflessioni fornendo dati relativi alla testualità (stilistici, retorici, metrici, ma anche figure e maschere), alle modalità espressive (per es. nella costruzione della soggettività o nella sua decostruzione), e ai generi e alle loro ibridazioni, soprattutto al di fuori dei registri confessionali e autobiografici.
 
Questo libro si propone insomma di supplire a una carenza degli studi letterari e culturali, spesso esigui e frammentati, con la proposta metodologica di un quadro più ampio delle questioni in gioco nello studio e approfondimento della poesia contemporanea scritta da donne. Inoltre – ed è forse questo l’aspetto più innovativo – attraverso la trasversalità delle sue linee di ricerca principali, il nostro volume intende trovare un equilibrio – spesso assente – tra l’attenzione ai dati storico–culturali, ai dibattiti sul genere e alle ricadute formali dei testi di poesia considerati. […]

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