AA.VV.
DONNE IN POESIAPer una mappa della poesia
europea contemporaneaa cura di Isabella Tomassetti, Luigi
Marinelli e Matteo Iacovella
Le Lettere
collana Sinalefe, 3
2025
pp. 675, euro 25
ISBN 9788893665094
Nei saggi raccolti in questo volume,
frutto di un importante convegno, studiose e studiosi specialisti di
diverse tradizioni linguistiche e letterarie – portoghese,
spagnola, italiana, greca, inglese, francese, tedesca, polacca,
romena, ucraina, russa – approfondiscono i contesti e i campi
culturali della propria tradizione di riferimento per indagare e
commentare alcune fra le più significative voci poetiche femminili
del panorama internazionale. Fine comune è quello di disegnare una
nuova mappatura al femminile della poesia contemporanea europea con
un ampio ventaglio di intenti: individuare incroci e contaminazioni;
sottolineare le principali questioni di genere e identitarie
coinvolte; porre l’attenzione sui nuclei tematici ricorrenti o
trasversali, sulle traduzioni e sulle tradizioni, e sulle forme, i
generi e la diffusione delle opere considerate. Attraverso
l’approfondimento critico-interpretativo delle opere di poesia, il
libro intende quindi inserirsi in un processo già ampiamente in
corso di decostruzione di alcuni stereotipi, se non proprio
pregiudizi, storico-critici relativi alla presenza della scrittura di
donne nella poesia europea.
Un estratto dall'Introduzione
Questo libro nasce da una provocazione.
E da un auspicio. La provocazione è la possibile costruzione di un
canone poetico contemporaneo (limitato qui alla poesia europea, e
neanche tutta), fondato solamente sulla poesia delle donne. Se non
altro per antifrasi, non ci sarebbe niente di strano, considerato che
i canoni letterari del passato erano tutti inconfondibilmente “al
maschile”.
L’auspicio è
che la nostra ricerca collettiva possa essere discussa, contestata,
apprezzata se non altro per la sua parziale novità, e magari
allargata ad altre lingue e culture in essa trascurate. Il punto di
partenza, e il titolo – che richiama una delle prime, se non la
prima, storica antologia italiana dedicata alla poesia delle donne –
è la semplice constatazione della presenza massiccia, e a volte
prevalente, di poete nel panorama della poesia europea contemporanea.
Nei saggi raccolti in questo volume,
studiose e studiosi specialisti di diverse tradizioni linguistiche e
letterarie – portoghese, spagnola, italiana, greca, inglese,
francese, tedesca, polacca, romena, ucraina, russa – hanno quindi
inteso approfondire i contesti e i campi culturali di riferimento,
per una ricognizione preliminare delle più significative voci
poetiche femminili. Fine comune è stato quello di abbozzare una
nuova mappatura della poesia contemporanea europea con un ampio
ventaglio di indirizzi: incroci e passaggi; questioni di genere e
identitarie coinvolte; temi e motivi (individuazione di nuclei
tematici ricorrenti o trasversali); traduzioni e tradizioni
(attenzione al ruolo della traduzione e al confronto con i classici
della tradizione); diffusione delle opere considerate; forme e generi
(indagine delle soluzioni formali adottate e delle interferenze con
altri codici artistici, anche in ambito performativo).
Attraverso l’approfondimento
critico–interpretativo delle opere di poesia, comprese quelle
ancora trascurate o poco visibili, e quindi un ripensamento del
concetto stesso di “canone”, il libro intende insomma inserirsi
in un processo già ampiamente in corso di decostruzione di alcuni
stereotipi, se non proprio pregiudizi, storico– critici relativi
alla presenza della scrittura di donne nella letteratura e nella
poesia europea, non solo mettendone in luce la ormai evidente
dominanza nel panorama contemporaneo, ma anche sottolineando le
interconnessioni e i passaggi (a tutti i livelli: da quello
linguistico a quello relativo ai generi e alle identità) che ne
determinano l’attuale ricchezza e varietà, sia negli specifici
ambiti linguistico-nazionali che a livello più ampio nel contesto
del polisistema europeo. Da questo punto di vista, è ovvio che anche
la poesia tradotta rientri pienamente nel nucleo principale del
nostro discorso. In questo caso ci siamo limitati alle traduzioni di
poete italiane contemporanee nelle varie lingue e culture d’Europa,
ma va da sé che anche all’interno dei saggi relativi alle
specifiche situazioni e tradizioni linguistico–culturali, lo
sguardo comparatistico risulti imprescindibile. In questo senso
l’individuazione di una “linea europea” della scrittura poetica
delle donne, a partire dalla fine del secolo scorso, e simbolicamente
dal 1989, può risultare particolarmente feconda sul piano
storico–critico e interpretativo. Nel campo degli studi sulle
realtà locali (linguistiche e nazionali) il lavoro è già
parzialmente avanzato, ma sostanzialmente la prospettiva delle
ricerche rimane ancora distante da una visione complessiva e di
raccordo fra i singoli contesti letterari. Si tratta quindi di
integrare e superare la parzialità di una visione geo-culturale, se
non geo-politica, del canone e di approcci ideologici che oltretutto
tendono ad escludere alcune culture letterarie, considerate minori o
periferiche.
Abbiamo quindi proposto un “viaggio”
poetico da ovest a est, puntando il dito su quelle figure che gli
autori e autrici di questo libro hanno ritenuto le più
rappresentative o a volte anche le meno riconosciute, ma sicuramente
degne di esserlo, nelle diverse situazioni “nazionali”, sempre
che per “nazioni” s’intendano le parti costitutive di quella
Repubblica delle Lettere (e più specificamente: delle Poete) che a
nostro avviso – benché distribuita fra varie regioni–tradizioni
e province–convenzioni – è ed è sempre stata una, così come
una è l’Europa della cultura che, da sempre e ancora oggi, poco ha
a che vedere con le sue svariate configurazioni e divisioni
politiche. Che da questa Europa dell’immaginazione si possa
escludere la poesia russa è assai dubbio, così come d’altro canto
per noi è certo che la Russia di oggi resti fuori dal consesso delle
nazioni libere. Del resto la poesia, e forse in particolare la poesia
delle donne, per la doppia condizione di subalternità che essa può
esprimere, è una perfetta cartina al tornasole della libertà di
espressione nell’ambito delle singole realtà locali, tanto più in
quelle dove maggiore è l’oppressione politica. E anche per questo
– al di là di ogni tecnicismo e del suo dichiarato fine
scientifico-culturale – siamo anche convinti del valore fortemente
politico di questo nostro libro. La sua idea iniziale è partita da
studiosi del Dipartimento di Studi Europei, Americani e
Interculturali della Sapienza di Roma, inserendosi – crediamo –
pienamente, e cercando di innovarla, in una tradizione di studi
preesistente e che in passato ha affrontato in importanti
pubblicazioni le questioni del canone, in particolare del canone
europeo, e della scrittura femminile, che affrontavano da un punto di
vista panoramico, inter– e transculturale. Pensiamo ad esempio alla
rivista «Critica del testo», dedicata nel numero III/1 del 2000
a Il canone alla fine del millennio e nel numero X/1 del
2007 a Il canone europeo, o anche al più recente volume
collettaneo Il complesso di Esaù. Lingue, culture e letterature
‘minori’ e ‘maggiori’? (2022); o ancora ai libri e
manuali ispirati e curati da Maria Serena Sapegno, quali Donne
in rete. La ricerca di genere in Europa (2004), Dentro/fuori,
sopra/sotto. Critica femminista e canone letterario negli studi di
italianistica (2007), Che genere di lingua? Sessismo e
potere discriminatorio delle parole (2010), Identità e
differenze. Introduzione agli studi delle donne e di
genere (2011), La differenza insegna. La didattica delle
discipline in una prospettiva di genere (2014).
Quanto all’approccio, o piuttosto
agli approcci metodologici presenti nel libro, le sue linee di
ricerca principali – riassumibili nelle dialettiche e correlazioni
fra incroci/passaggi, temi/motivi, traduzioni/tradizioni,
forme/generi – implicano il ricorso e l’uso integrato di vari
strumenti interpretativi e analitici, tra questi: geocritica e
geopoetica, per il rapporto tra lo spazio europeo e gli
attraversamenti (fisici, intellettuali, poetici) delle autrici
considerate (con riferimenti ai lavori di Westphal, Italiano,
all’ecocritica femminile); i gender studies per un
approccio il più possibile lucido e consapevole alle istanze e ai
temi identitari coinvolti, e per decostruire gli stereotipi legati
alla categoria già da tempo messa in discussione di “scrittura
femminile”; i Cultural studies per l’attenzione alla
storia culturale dei contesti di riferimento, alle dinamiche sociali
e alle implicazioni politiche nella costruzione e decostruzione del
canone, ma anche per esplorare le incursioni delle autrici in temi
relativi alla Storia, non solo europea (com’è nel caso del post–
colonialismo), in una chiave teorica, ma anche politica e militante
(con riferimenti agli studi di Spivak, Butler, Haraway, Felman,
Curti, Zajko-Leonard); i Translation Studies per mappare i
passaggi tra le lingue europee nel contesto della produzione
contemporanea e la loro ricezione, disseminazione e influenza
all’interno dei polisistemi letterari, tenendo conto della
dialettica tra centralità/marginalità (con riferimento alle
ricerche di Apter, Even-Zohar, Sisto ecc.). Gli strumenti della
traduttologia sono risultati utili anche per il confronto con la
tradizione dei classici, talvolta riscritti dalle donne con
l’intenzione di ripensare il canone e di legittimare nuovi sguardi
sul passato. Un ruolo centrale hanno ovviamente gli strumenti
dell’analisi formale dei testi (close reading), che danno
fondamento a discussioni e riflessioni fornendo dati relativi alla
testualità (stilistici, retorici, metrici, ma anche figure e
maschere), alle modalità espressive (per es. nella costruzione della
soggettività o nella sua decostruzione), e ai generi e alle loro
ibridazioni, soprattutto al di fuori dei registri confessionali e
autobiografici.
Questo libro si propone insomma di
supplire a una carenza degli studi letterari e culturali, spesso
esigui e frammentati, con la proposta metodologica di un quadro più
ampio delle questioni in gioco nello studio e approfondimento della
poesia contemporanea scritta da donne. Inoltre – ed è forse questo
l’aspetto più innovativo – attraverso la trasversalità delle
sue linee di ricerca principali, il nostro volume intende trovare un
equilibrio – spesso assente – tra l’attenzione ai dati
storico–culturali, ai dibattiti sul genere e alle ricadute formali
dei testi di poesia considerati. […]