e
Donatello Santarone
Bordeaux edizioni
collana Pixel
settembre 025
pp. 176, euro 16
ISBN 9791259647
Bordeaux edizioni
collana Pixel
settembre 025
pp. 176, euro 16
ISBN 9791259647
Torquato Tasso ha sempre ispirato il lavoro critico e poetico di Franco Fortini, fin dagli anni fiorentini, quando il manierismo del Tasso sottrasse il giovane poeta al dannunzianesimo dominante. Dalla “voce” per un dizionario di lettere all’analisi del primo verso della Gerusalemme Liberata, dal capitolo per un manuale scolastico di letteratura italiana alla magistrale lettura del poema per Radio Tre in dialogo con Donatello Santarone, lo sguardo penetrante di Fortini su Tasso ci accompagna attraverso le ottave della Liberata e ne coglie l’inquieta e inappagata contraddizione: tra bene e male, tra doveri religiosi e desideri erotici, tra eresia e ortodossia, tra unità e dispersione, tra Cielo e Terra, tra dimensione mortuaria e vitalismo naturalistico, tra epica ed elegia. Nell’intenzione di offrire una lettura totale del poema, «l’interpretazione tassiana di Fortini – ha scritto Pier Vincenzo Mengaldo – è agita come da due opposti movimenti, l’attualizzazione ma insieme uno sguardo volto continuamente all’indietro».
Franco Fortini (1917-1994) è stato uno dei protagonisti della vicenda intellettuale italiana ed europea del secondo dopoguerra. Poeta, critico letterario, saggista, traduttore, giornalista, insegnante, militante politico marxista, ha scritto opere ancora oggi di insuperato acume letterario e civile. Una parte della sua produzione saggistica è raccolta nel Meridiano Mondadori Saggi ed epigrammi (2003), mentre l’opera poetica è apparsa in un Oscar Mondadori (2014).
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